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Trento, 5 aprile 2012
VervÒ: un terreno da foraggio trasformato
in campo da volo per ultraleggeri e nessuno se ne accorge…

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Il cittadino comune, quello che per costruire una piccola tettoia o aprire una finestra nella facciata della propria abitazione si sottopone ad estenuanti pratiche amministrative per fare le cose in regola deve aver strabuzzato gli occhi nel leggere, qualche settimana fa, sulla stampa locale, le notizie che riguardano la vicenda del campo da volo con annesso hangar realizzato nel comune di Vervò, senza che nessuno se ne accorgesse (salvo molti abitanti del paesello incantevole della val di Non).

Eppure è successo, ed anche in questo caso, la preoccupazione principale delle amministrazioni coinvolte più o meno direttamente non sembra quella di imporre, alla svelta, il ripristino dei luoghi così come erano in precedenza, ma di verificare se esistano scappatoie per “sanare” l’abuso.

Già perché di abuso si tratta, in contrasto con la legislazione provinciale in materia di strutture sportive che prevede un minimo di programmazione degli interventi, con quella urbanistica che prevede che le opere siano provviste di autorizzazione preventiva (concessione) pagando i relativi oneri di urbanizzazione, con le norme di sicurezza: immaginiamo che un campo da volo, per piccolo che sia (ma gli ultraleggeri non sono giocattolini, portano persone e alle volte incorrono in incidenti che richiedono l’intervento di vigili del fuoco, soccorsi sanitari, ecc.) debba sottostare a minime norme di sicurezza (a tutela sia di chi vola, sia di chi abita lì vicino).

La stampa e gli esposti già presentati alla diverse amministrazioni pubbliche coinvolte hanno già fatto un ampio resoconto della vicenda che qui riassumeremo quindi per sommi capi. Un appassionato del volo con ultraleggeri decide che a Vervò c’è un luogo idoneo per costruire una pista ed un hangar per il ricovero dei mezzi. Mette assieme terreni propri e di altri proprietari con i quali stipula un preliminare di acquisto, subordinato alla concessione dell’ autorizzazione da parte del Comune a realizzare la struttura di volo.

Il Comune, prontamente interpellato, dice di no, non si può fare, non lo prevede il piano regolatore, la zona individuata è oltretutto soggetta a vincolo idrogeologico e destinata a bosco. Non si potrebbe, volendolo, realizzare nemmeno una piccola struttura civile, figuriamoci una pista di volo con annesso hangar di metri 20 per 12 alto 7 metri: il volume di un medio condominio. Chi non è abituato a pensar male a questo punto ritiene che tutto sia finito lì. Niente compravendita, niente campo di volo, niente hangar. Ma sbaglia. Il nostro non si dà per vinto e mette in atto una strategia per raggiungere comunque il proprio obiettivo.

Acquisita la disponibilità dei terreni interessati  presenta una richiesta per trasformarli in un campo per la produzione di foraggio, con annessa struttura rimovibile con copertura in pvc (presumibilmente per collocarvi il fieno in attesa di trasportarlo altrove, presumibilmente presso proprie strutture agricole). Le autorità competenti concedono l’autorizzazione al cambio di coltura con modesti sbancamenti per livellare il terreno. Ma anziché comparire un bel campo di foraggio a questo punto si esagera un po’ con sbancamenti e livellamenti (la Forestale accerterà a posteriori che gli sbancamenti superano abbondantemente livelli e cubature autorizzate e ne informerà il Comune per i provvedimenti di competenza in presenza di un abuso edilizio) e compare la pista di volo con annessa struttura adibita ad hangar.

Accortosi forse di aver esagerato, il nostro pensa di correre ai ripari per evitare sanzioni e oneri di ripristino. E presenta una richiesta di concessione in sanatoria (ammettendo però così in questo modo l’abuso compiuto), giustificandosi che si tratta in realtà di una struttura sportiva d’interesse pubblico. Infatti una “società sportiva” nel frattempo costituitasi (tale almeno potrebbe essere classificato il club che si è venuto a costituire attorno all’area da volo) è disposta a prestare alla locale Pro Loco per feste campestri e per non meglio precisate visite da parte di scolaresche della zona. E’ notorio che in val di Non la gente non pensa che al volo...

Ma ritornando al campo da volo – questo sì realizzato in barba a tutte le norme – in quel di Vervò, il solito cittadino comune si aspetterebbe che il Comune non si prestasse più a questa farsa ed ingiungesse al promotore di far sparire pista ed hangar e ripristinare i luoghi come erano in precedenza. Quantomeno prima di poter avviare un iter regolare e trasparente. Ed invece no.

La pratica prosegue il suo iter complesso verso la concessione in sanatoria. Si aprono i termini per presentare osservazioni da parte dei censiti, ecc. ecc. . “La richiesta c’è, mica possiamo ignorarla”, e si va avanti con carte e perizie. La gente del luogo è sempre più sbalordita ed incomincia a sollevare il caso, presentando esposti, lamentele, petizioni, tutte di segno contrario alla concessione della sanatoria.

La stampa ci informa che si dimette dalla Giunta comunale un assessore ed i consiglieri di opposizione presentano una memoria per prendere le distanze dall’operato della Giunta e del sindaco. Non solo sono contrari all’opera, ma subodorando un comportamento poco trasparente da parte dell’Amministrazione comunale dichiarano esplicitamente di volerne prendere le distanze. Non si sa mai, qualcuno in futuro potrebbe anche essere chiamato a rispondere di favori o omissioni in tribunale. La magistratura – si mormora – ha già aperto un’inchiesta.

E’ inevitabile, di fronte a simili episodi, porsi qualche domanda. E’ mai possibile che in un piccolo comune dove tutti sanno tutto, possa sorgere, dall’oggi al domani, un campo da volo con annesso hangar senza che nessuno intervenga per bloccare i lavori? La Forestale, intervenuta ad opera realizzata per contestare il mancato rispetto dei limiti posti al movimento terra, non poteva controllare prima i lavori ed eventualmente agire con maggior tempestività ? Il sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale non si sono accorti che un campo da foraggio stava diventando un campo da volo con annesso hangar? Ed i primi voli di ultraleggeri non hanno stimolato nessuno  a verificare se tutto fosse in regola, almeno sotto il profilo della sicurezza? Elenco di interrogativi che potrebbe continuare, ma tant’è. Chi ha in animo di aggirare le norme con opere abusive pianifica, preventivamente, anche le vie più inimmaginabili per coprirsi a posteriori le spalle.

Tanto premesso

interrogo il presidente della Provincia per sapere:

─  Se gli uffici dipendenti lo abbiano informato che a Vervò un campo di foraggio era diventato una pista da volo con annesso hangar, realizzato nel totale disprezzo e noncuranza delle norme urbanistiche, paesaggistiche e di sicurezza, sia per chi vola sia per chi è sorvolato;

─  Che cosa prevedono le norme provinciali in materia e se non ritenga necessario, alla luce di quanto sta accadendo a Vervò, disciplinare meglio la materia posto che nell’incertezza delle norme e dei controlli chiunque potrebbe, dalla sera alla mattina, creare dal nulla dei campi da volo senza un minimo di programmazione, di coordinamento, di regole per il rispetto della sicurezza;

─  Se la Giunta provinciale intenda concedere il nulla osta rispetto alla deroga urbanistica in sanatoria relativa al campo da volo, anche alla luce dell’accertamento compiuto dal Corpo Forestale o non ritenga necessario che il Comune debba necessariamente procedere ad una variante al proprio piano regolatore, ovviamente dopo il ripristino dei luoghi nello stato antecedente ai fatti;

─  Chi abbia effettuato eventuali collaudi, se previsti, prima che la struttura cominciasse ad operare;

─  Se per ragioni di sicurezza ed incolumità pubblica – di fronte anche all’inerzia delle autorità locali – non intenda disporre la cessazione di qualsiasi attività di volo in una struttura allo stato priva di qualsiasi autorizzazione. Tanto più che eventuali appassionati di volo possono benissimo utilizzare un altro campo da volo presente in Val di Non.

Cons. Roberto Bombarda

 

     

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